Bari, la Biblioteca nazionale chiude la sale lettura: “Manca il personale, emergenza in tutte le istituzioni della cultura”

Archivi senza archivisti, Soprintendenza senza storici dell’arte e sala lettura della Biblioteca nazionale chiusa al pubblico. È questo lo stato in cui versano le principali istituzioni della cultura in Puglia. A denunciarlo ancora una volta sono i sindacati che segnalano da tempo una drammatica carenza di personale. Una vicenda in cui sembra non si raggiunga mai il fondo, né tantomeno si intraveda uno spiraglio di luce.

Per dire, le tre sedi dell’Archivio di Stato (Bari, Barletta e Trani) contengono patrimonio archivistico di eccezionale valore e non hanno mai interrotto la loro attività, nemmeno in tempi di guerra. Un rischio che ora sembra invece dietro l’angolo. La sede barese ospita uno dei pochi laboratori di restauro rimasti in tutto il Meridione. Tutte le tre sedi soffrono dannatamente da tempo di carenza di personale causata principalmente dal mancato ricambio di quei dipendenti che vanno in pensione. Negli ultimi mesi infatti sono andate in pensione altre due archiviste. E così a fronte di un organico che prevede la presenza di 10 archivisti, al momento in tutte e tre le sedi ne è rimasto soltanto uno, che per giunta deve ricoprire anche l’incarico di direttore.

Non va meglio nella sede della Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti, quella ospitata nell’ex Macello comunale di Bari. Già nel novembre del 2019 fu sventata per un soffio la sospensione dei servizi della più grande biblioteca pubblica pugliese, stremata dalla carenza di personale. Un rischio che si riaffaccia ora, visto che sono rimasti 10 dipendenti a fronte di una pianta organica che ne prevede 35. E fra quei 10 rimasti ci sono solo due bibliotecari (su 12 previsti), di cui uno deve svolgere anche il ruolo di direttore. Per non parlare della carenza grave di personale di vigilanza e accoglienza. Il risultato? Le grandi sale di lettura dei fondi moderni e antichi e dei manoscritti “sono temporaneamente chiuse” al pubblico come è riportato anche sulla home page del sito web della Biblioteca. Impossibile garantire il servizio di consultazione dei testi sul posto.

Ormai si effettua solo il servizio di prestito di libri e documenti. “Speriamo nelle prossime assegnazioni di personale per riaprire il servizio – dice il direttore della Biblioteca Michele Giannone – nella nostra sede dovrebbero auspichiamo che ci arrivino almeno due addetti alla vigilanza di quelli assunti dalla procedure dei centri per l’impiego, anche se saranno del tutto insufficienti per garantire il servizio pieno perché ci servirebbero anche rinforzi tra i bibliotecari”.

E poi c’è la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio della città metropolitana di Bari non ci sono più storici dell’arte in organico. Questo comporta enormi difficoltà nel lavoro quotidiano di tutela del patrimonio artistico e culturale di Bari e provincia. Una mole di lavoro aumentata negli ultimi tempi.

“In queste condizioni non siamo in grado di garantire fruizione e tutela del patrimonio pubblico – denuncia Matteo Scagliarini coordinatore Fp Cgil Mic Puglia – I concorsi per gli assistenti alla fruizione purtroppo stanno procedendo con molta lentezza. Sicuramente non con i tempi necessari a garantire fruizione dei siti e garanzie rispetto all’apertura della sala lettura della Biblioteca nazionale. C’è la necessità di accelerare le procedure di assegnazione di personale. Servono figure specializzate come archivisti, storici dell’arte, bibliotecari. Se continua così saremo costretti alla mobilitazione per evitare la chiusura dei siti, compresi musei, castelli e siti archeologici”.


Articolo pubblicato su repubblica.it il 28 febbraio 2022. Fotografia da Wikipedia Commons.

 

 

Leggi anche

Altri articoli