Mitia Chiarin
Che non sarebbe andato tutto bene, lo avevamo capito quasi subito. La ripresa delle affittanze turistiche, con l’allentamento della stretta ai viaggi che riporta i turisti in città, tra centro storico e terraferma, ora espelle residenti ma anche studenti. Senza guardare in faccia, purtroppo, neanche ad anziani e soggetti deboli.
Lo dice la ripresa degli sfratti, dopo lo stop causa pandemia, che allarma i sindacati inquilini, dal Sunia all’Unione, che hanno in questi giorni richiesto un dialogo con il prefetto Zappalorto. Lo confermano le tante storie di studenti espulsi dai padroni di casa che rivogliono l’appartamento per affittarlo ai turisti. Eppure gli studenti sono al centro divari progetti che vedono assieme le università e il Comune, per ripopolare e far rivivere Venezia, per un anno o per sempre, trasformando i visitatori temporanei in residenti. Possibile? Certo. Il business delle locazioni turistiche aveva subito un durissimo colpo con la pandemia. Ed ora è in grande ripresa. Senza limiti e regole.
Delle 12mila strutture veneziane mappate nel 2019 (parliamo solo del capoluogo) ne hanno riaperto oltre 7 mila ma i numeri cambiano velocissimi. Dal geoportale del Comune per le segnalazioni e le verifiche sulle strutture (e il pagamento della tassa di soggiorno) contiamo solo per l’extra alberghiero in città 956 strutture con 5.365 stanze e 12.719 posti letto con una media di 13 posti letto per struttura. In centro storico si contano 7.234 posti letto; nelle isole 671 e in terraferma 4.814. La media più alta di posti letto, 31, per struttura si registra a Mestre. Dai dati regionali forniti dall’Abbav, associazione che rappresenta soprattutto i B&b, rimasti aperti quasi tutti, delle 45 mila strutture extralberghiere chiuse dalla pandemia oggi ne hanno riaperto in Veneto almeno 25 mila. Ondina Giacomin, presidente Abbav, spiega che il protocollo per gli affitti agli studenti è ancora in funzione. «Ci sono associati a cui consiglio proprio questo tipo di affittanze perché se non hai fosse settiche da febbraio 2020 è la unica alternativa», ci spiega. Ma ora c’è chi manda via gli studenti, ribattiamo. «Della sua proprietà ciascuno fa quel che vuole» dice. «Ma è anche vero che oggi lavorare con il turismo è diventato difficilissimo per l’eccessiva burocrazia, la continua richiesta di dati già forniti e se non li diamo rischiamo multe salatissime. Affittare a studenti è possibile. Ma la verità è che tanti proprietari hanno paura perché non c’è tutela della proprietà in Italia». Lo provano le storie di chi, anche con affitti turistici in corso, si è trovato la casa occupata o distrutta da inquilini, anche italiani, e ben poco rispettosi. Massimo Maccatrozzo di Agata, con il portale Veniceapartments.com ha fornito gratuitamente a Comune e Università una piattaforma per affittare a studenti. Per lui questa resta la scelta giusta.
«Esperienza positiva che deve continuare. E lo dico a chi affitta. Svegliatevi! Gli studenti offrono una situazione ben migliore rispetto ai turisti perché questi affitti sono meno complicati da gestire, non ci sta la imposta di soggiorno da pagare, le pulizie. Le regole sono chiare e con due-tre mesi di caparra, si è ampiamente protetti e la iscrizione al portale è gratuita. Questo tipo di affitti garantiscono il giusto equilibrio nella città tra visitatori e residenti. Ma molti non lo sanno».
Maccatrozzo spiega che questi affitti riguardano universitari, docenti, studenti stranieri che arrivano per l’Erasmus. «Accoglierli significa dare una risposta vera alla negatività veneziana nei confronti del turismo ma questa opportunità va fatta conoscere. Purtroppo oggi abbiamo più domanda che offerta». Sul portale (students.veniceapartment.com) ci sono poche proposte: affitti di interi appartamenti (massimo 1.100 euro) o di stanze in B&b a 300 euro nel centro storico e a Mestre. Ma tanti pensano di tornare al business del turismo. Come prima. Intanto Comune, Guardia di Finanza e polizia locale si preparano ad una nuova campagna di controlli contro i furbi.
Articolo pubblicato su “la Nuova di Venezia e Mestre” il 22 maggio 2022. Fotografia da Flickr.
Leggi anche
Altri articoli
Il Paesaggio, la Costituzione , gli attacchi alle Soprintendenze e le solidarietà pelose
Claudio Meloni – FP CGIL