Valentina Porcheddu

Valentina Porcheddu
Federico L.I. FedericoContinua a leggere…
Maria Pia GuermandiContinua a leggere…
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Sotto l’albero di Natale del Mibact non poteva mancare una nuova e «straordinaria» scoperta pompeiana, per giunta a tema. Nei giorni dell’abbondante consumo di pasti, viene annunciato al pubblico, con gli abituali toni trionfalistici, il rinvenimento di un antico termopolio ovvero di una tipologia di locale – a Pompei se ne contano già un’ottantina – dove, come indica il nome di origine greca, si servivano bevande e cibi caldi, conservati in grandi giare (dolia) incassate nel bancone in muratura.
di Adriana Pollice
Li chiamano servizi aggiuntivi ma accoglienza, controllo accessi, biglietteria, ufficio guide e ufficio informazioni sono servizi essenziali. A Pompei sono gestiti da Opera laboratori fiorentini, un pezzo del colosso Civita cultura holding.
La Casa dell’Efebo a Pompei è un «esempio di scarsa attenzione prestata agli aspetti culturali» dei siti europei. Gli interventi di restauro, ultimati nel 2015, non hanno previsto l’installazione di un dispositivo di protezione in policarbonato, lasciato in un magazzino nonostante fosse stato finanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) .