Nel numero di Left in edicola dal 5 marzo un articolo di Maria Pia Guermandi sul caso Pompei, intitolato Pompei non è solo un evento mediatico.
sommario > https://left.it/left-n-9-5-marzo-2021/
Riportiamo un brevissimo estratto dell’articolo di Maria Pia Guermandi:
«Nessun dubbio, d’altro canto, lasciano le dichiarazioni del ministro che, ben al di là di generici indirizzi di politica culturale, esprimono senza remore un piano d’azione cui il nuovo direttore è chiamato ad adeguarsi: avanti tutta con le scoperte che i “20 ettari ancora da scavare” potranno riservare. Scoperte che, oltre a una visibilità mediatica costantemente rinnovata, potranno influire positivamente sui flussi turistici. Già, l’aumento dei turisti quale misura dell’efficacia dell’attuale stagione politica al Collegio Romano. Obiettivo mai dismesso, neanche in tempi di pandemia, neanche di fronte all’evidenza drammatica – per il patrimonio e per i tanti che lavorano in questo settore – della fragilità e delle distorsioni di un sistema fondato su un inarrestabile aumento del numero dei turisti, delle risorse, degli eventi, dei prodotti culturali da offrire sul mercato.
Per chiudere il cerchio, nel programma del ministro, le scoperte archeologiche sono assimilate tout court alla ricerca, evidenziando così come per i nostri decisori politici il principale obiettivo di quest’ultima sia appunto la scoperta, meglio se sensazionale.
Anche a costo di ribaltare quella che ormai da decenni è diventata una strategia unanimemente condivisa sul piano scientifico internazionale, vale a dire la necessità di non scavare più: a Pompei e non solo. »