Il silenzio dell’università e le responsabilità del ceto politico

di Piero Bevilacqua

Un sovrumano silenzio e una profondissima quiete gravano sulla vita dell’Università italiana e il fatto che il ministro che la governa sia un ex rettore, un uomo che viene da quel mondo, non sembra cambiare le cose. La nostra Università, quale protagonista attivo della vita civile del Paese, non c’è più. E non l’ha uccisa il Covid 19, ma un insieme di processi e di scelte, che l’hanno radicalmente trasformata. Continua a leggere…

Pisa, la Biblioteca Universitaria ancora chiusa a distanza di oltre 8 anni nonostante i circa 3 milioni stanziati dal Mibact

di Manlio Lilli

Pisa è la città della piazza dei Miracoli, con la Cattedrale e la Torre pendente. Ma anche la sede di tre tra le più importanti istituzioni universitarie italiane ed europee, l’Università di Pisa, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna, oltre che la più grande sede del Consiglio nazionale delle Ricerche. Continua a leggere…

La formazione universitaria e i Musei

di Paolo Liverani

L’osservatorio da cui parlo è quello dell’Università di Firenze, che per ragioni storiche e territoriali ha una forte vocazione ad affrontare le tematiche del patrimonio culturale. Parlo quindi come archeologo e come presidente del corso di laurea triennale in Storia e Tutela dei Beni Archeologici, Artistici, Archivistici e Librari, il percorso di studio che fornisce le basi per quelli che saranno i futuri operatori secondo i tre curricula. Continua a leggere…

Insegnamento a distanza, come “stare in cattedra”

di Tomaso Montanari

Chiudere all’improvviso le scuole e le università è stato uno choc. Il primo istinto è stato superare il trauma continuando le lezioni a distanza: in qualunque modo, pur di mandare un segnale di vita. Per sottolineare questo significato, molte istituzioni (come la mia Università per Stranieri di Siena) hanno promosso lezioni aperte a tutti, trasmesse sui canali youtube: e le grandi aule vuote dove il professore parla alle telecamere sono simbolo eloquente di una situazione che fino a ieri non avremmo mai pensato di dover vivere.
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