di Fulvio Cervini
Nell’inedita Italia ai tempi del coronavirus, la libertà di movimento è stata saggiamente ridimensionata, sia pure con qualche ritardo e mille contraddizioni. Eppure per alcuni giorni abbiamo vissuto un’insensata schizofrenia proprio sul fronte che in tempi di crisi rappresenta una risorsa – culturale, antropologica, emotiva – per ritrovare un minimo di dimensione sociale e contrastare isolamento, alienazione e paranoia: il patrimonio artistico e culturale, legato molto più strettamente di quanto spesso non ammettiamo alla nostra capacità di essere cittadini consapevoli e responsabili. Continua a leggere…