AA. VV.
La carenza di personale del Ministero della Cultura rischia di compromettere e paralizzare il normale svolgimento delle attività di Istituti e Luoghi della Cultura. Da più fronti, ormai, si levano grida di denuncia per l’impossibilità di rispettare giorni e orari d’apertura: dal MarTA al Museo Etrusco di Chiusi, dal Museo Archeologico e d’Arte della Maremma alla maggior parte di Archivi di Stato e Biblioteche Statali.
Basti pensare al caso della Biblioteca Isontina di Gorizia i cui dipendenti hanno scioperato lo scorso 20 giugno nella speranza di attirare l’attenzione su una realtà ormai compromessa quale è quella dell’estrema carenza di personale degli Istituti del MIC.
Anche i Sindacati sono ormai unanimi nel definire drammatico questo stato di cose:
- il 4 luglio è stato organizzato un presidio davanti alla sede del MIC e davanti alle principali prefetture d’Italia per denunciare il problema e sensibilizzare l’opinione pubblica;
- il 13 luglio lo stato di agitazione è continuato con un’assemblea nazionale unitaria dei lavoratori, indetta sempre dalle principali sigle sindacali.
Eppure l’unica soluzione che Ministro e Ministero riescono a trovare di fronte a tutto ciò è ancora una volta l’impiego e l’abuso di personale esternalizzato, afferente a varie società e cooperative. Mentre c’é la graduatoria di un concorso durato 3 anni con cui si assumeranno i 1.052 vincitori speriamo entro i prossimi due mesi. Ma questo non è sufficiente! L’ammanco di personale AFAV (Assistenza , Fruizione, Accoglienza e Vigilanza) ammonta a circa 4.000 unità. Dove reperire allora i rimamenti 3.000? Intanto dai 1.721 idonei del concorso 1.052 Afav di cui sopra!
Grandi furono le promesse lo scorso 8 febbraio quando, davanti ai sindacati, l’allora Capo di Gabinetto Casini, insieme al Segretario Generale Nastasi dichiarava: “Assumeremo tutti gli idonei e speriamo siano tanti”. Poco tempo dopo il Direttore Generale Musei, Osanna, rilasciava un’intervista in cui parlava di assunzione pari almeno al doppio del numero dei vincitori, circa 2.000 unità quindi.
Eppure ad oggi abbiamo solo un’ulteriore dichiarazione del Ministero di voler assumere ulteriori 400 unità nel tardo autunno attingendo dalla graduatoria: meglio di nulla, ma sono solo briciole!
La spiegazione di questa lentezza assunzionale risiederebbe nel triangolo burocratico tra MIC, MEF e Funzione Pubblica. Ogni scorrimento deve avere prima l’autorizzazione finanziaria del MEF, seguita da un decreto della Funzione Pubblica. Ma viene spontaneo domandarsi:
- come mai si possono sbloccare fondi per la ricostruzione del Teatro di Mariupol (causa nobilissima, per carità), mentre noi dobbiamo assistere ad una continua agonia degli Istituti del Ministero perché il MEF frena?
- come mai ci sono sempre i fondi per garantire l’assunzione di personale esternalizzato, ma non ce ne sono per assumere da una graduatoria pubblica?
- come mai la Corte dei Conti redarguisce il Ministero per l’abuso di Ales al Vittoriano e Palazzo Venezia, ma tutto continua come prima?
- per quanto ancora devono agonizzare i nostri luoghi della cultura?
- per quanto ancora il personale del MIC deve subire questa pressione lavorativa dato che spesso non sono possibili ferie o sostituzioni?
Sarebbe bello se qualcuno sapesse darci delle risposte e oneste e non farfugliate come quelle che avvengono nelle interrogazioni parlamentari.
Noi 1.721 idonei del concorso 1.052 Afav siamo pronti da subito ad entrare in servizio con impegno e dedizione, ma soprattutto con quell’amore per il nostro patrimonio culturale a cui questo Ministero sembra, invece, tenere poco!
La valorizzazione non è solo propaganda! La valorizzazione è conoscenza e fruizione, ma senza personale, c’è poco da conoscere, fruire e valorizzare!
Alessia Arena
Alessio Mastropietro
Laura Caraccio
Giovanni Mautone
Valentina Billante
in rappresentanza di un gruppo di idonei
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