Quirinale, Torino, Caserta: il feudo d’arte del Touring

Leonardo Bison

Qualche giorno fa, con un comunicato stampa, il Touring Club Italiano ha rilanciato pubblicamente il progetto “Aperti per voi”: iniziato nel 2005, mira “a garantire tutto l’anno, grazie alla preziosa collaborazione di migliaia di soci volontari, l’accessibilità di siti culturali altrimenti chiusi al pubblico”, spiega l’associazione che conta 2.200 soci volontari, 82 luoghi coinvolti, distribuiti in 33 città di 13 regioni italiane. E poco male se alcuni di questi luoghi “aperti per voi”, come San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, per lunghi mesi tra 2020 e 2021 non lo siano stati affatto, a causa della – legittima – poca disponibilità di anziani volontari a stare a contatto con il pubblico. Oggi l’associazione, chiede, con il sostegno della Rai, un sms utile a “restituire a cittadini e turisti luoghi altrimenti destinati a essere dimenticati”.

In realtà si tratta spesso di luoghi ben lungi dall’essere dimenticati, dai Giardini Reali di Torino a Palazzo Ducale a Mantova, dalla Reggia di Caserta al Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Il più clamoroso in tal senso è Palazzo del Quirinale, le cui visite sono gestite in via esclusiva dal TCI dal 2016, in collaborazione con tirocinanti forniti dalle università romane, per decisione della Presidenza della Repubblica. Come hanno spiegato qualche tempo fa al Fatto dal Quirinale, la decisione era maturata per porre un freno agli affari delle guide turistiche, soprattutto abusive, che vendevano visite al Colle in modo poco trasparente: ma le più forti proteste, da allora, sono state portate avanti dalle guide abilitate di Roma e dall’associazione AGTA, a cui di colpo era stato impedito il lavoro nel Palazzo. L’iniziativa “Aperti per voi”, infatti, si inserisce in quel pacchetto di scelte del Touring Club Italiano utili a diversificare le fonti di finanziamento, in seguito alla crisi dell’editoria legata all’avvento di internet: spesso vengono scelti luoghi noti e inseriti nei crescenti flussi turistici, dunque, per raccogliere offerte.

Ma non solo: in questi quindici anni sono state stipulate dalle amministrazioni pubbliche decine di convenzioni onerose con il Touring, che promette di fornire volontari in cambio di un contributo in denaro. È un fatto poco noto agli stessi soci dell’associazione: nei bilanci l’esistenza di convenzioni onerose non è mai sottolineata. Eppure è strutturale. Nel solo 2020, con servizi e numeri turistici ridotti, il Comune di Milano ha versato al TCI 70 mila euro, il Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica 35 mila euro, il Polo Museale del Lazio 8 mila euro, solo per restare all’ iniziativa “Aperti per voi”. Centinaia di migliaia di euro sono state versate a sostegno di altre attività. Nel caso delle “bandiere arancioni”, certificati d’eccellenza forniti dal TCI alle località turistiche, i Comuni hanno versato in totale 479 mila euro. Sono numeri piccoli, in un bilancio che nel 2019 contava 24 milioni di euro di ricavi, ma non pubblicizzati neppure all’interno dell’associazione.

Roberto Cena, socio Touring dal 1973 al 2020, ha sollevato pubblicamente il problema. Resosi conto dell’esistenza di una convenzione da un centinaio di migliaia di euro l’anno per il Vittoriano di cui i soci erano all’oscuro, alla fine del 2018 ha chiesto spiegazioni alla dirigenza nazionale, scontrandosi con un muro. “La dirigenza milanese – spiega Cena – alla fine del 2019 mi ha spiegato che non ritiene opportuno diffondere a tutti i volontari le convenzioni in essere, il loro contenuto ed i loro termini economici”. Data l’assenza di collaborazione, nel gennaio 2020 si è rivolto all’associazione di lavoratori del settore Mi Riconosci che ha dato notizia dell’esistenza di queste convenzioni nel suo blog. La chiarezza a riguardo arriva solo oggi. Rispondendo al Fatto, il TCI spiega come siano 26, su 80 luoghi coinvolti, le convenzioni onerose in essere: 16 con enti pubblici per 104mila euro totali e 10 con enti privati per 22mila totali. Dal Touring sottolineano anche che i costi di gestione del progetto “Aperti per Voi” siano stati nel 2020 di circa 370mila euro, più del triplo dei contributi ottenuti da convenzione. Il progetto non conosce interruzioni: nel marzo 2021 il Comune di Milano ha rinnovato, con un bando rivolto ad associazioni no-profit, la stretta collaborazione onerosa con il TCI. Per aprire sei luoghi culturali del Comune, saranno messi sul piatto 236 mila euro in tre anni per rimborsi spese dell’associazione.

La gestione del Touring certo non è in mano a dirigenti di primo pelo: il presidente Franco Iseppi è stato un dirigente RAI di lungo corso mentre il direttore generale è Giulio Lattanzi, già amministratore delegato di RCS media. Nel consiglio direttivo siedono invece nomi noti dell’establishment milanese e nazionale. L’associazione riesce a proporsi come soluzione di un problema (la carenza di personale disponibile per aprire i luoghi al pubblico) in cambio del versamento di una cifra che per un’amministrazione è risibile, ottenendo legittimità e visibilità: ma il rischio di comportarsi come agenzia interinale a basso costo de facto appare evidente.


Articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” il 27 settembre 2021. Fotografia di Franco Vannini da Flickr.

 

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