di Italia Nostra Sicilia
Nonostante tutto, il Seppellimento di Santa Lucia lascia Siracusa.
Il capolavoro di Caravaggio è partito stamani [n.d.r. 9 settembre 2020] diretto all’Istituto centrale per il restauro di Roma. Le operazioni per il trasporto dell’opera dalla chiesa di Santa Lucia alla Badia, a piazza Duomo, si sono svolte in mattinata, affidate a una ditta di Grammichele.
Dopo l’intervento di restauro (“pulizia e manutenzione”) a Roma, il dipinto dovrebbe andare in prestito al Mart di Rovereto per una mostra dedicata a Caravaggio e ai contemporanei (a cura di Vittorio Sgarbi). La grande tela dovrebbe rientrare a Siracusa nel gennaio del 2021.
Pier Paolo Pasolini ha scritto: «Nulla è più anarchico del potere: il potere fa ciò che vuole, è completamente arbitrario o è dettato da necessità di carattere economico che sfuggono alla logica comune».
La peculiare tela del Caravaggio “Seppellimento di Santa Lucia”, vera e propria icona siracusana, dunque, ha lasciato la città siciliana per ostinata e proterva volontà di Vittorio Sgarbi. Sconcertati, prendiamo atto che, ancora una volta in Sicilia prevalgono – sul nomos, sulla ragione, sulla cultura, sul prevalente sentimento collettivo di una città – le forze di un potere sordo e ambiguo. Un potere incapace di tutelare-valorizzare lo straordinario e delicato patrimonio storico e artistico dell’Isola.
Articolo pubblicato sul sito di Italia Nostra, 9 settembre 2020
Immagine da Wikimedia Commons: Caravaggio, Il seppellimento di Santa Lucia (part.), 1608