Lettera al Ministro Franceschini sulla situazione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Napoli

OGGETTO: problematiche urgenti Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli

Il giorno 20 novembre 2019 la FP-CGIL ha organizzato un’assemblea nella Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di

Napoli alla quale ha partecipato una nutrita rappresentanza di lavoratrici e lavoratori oltre i delegati RSU eletti nelle diverse liste.

Le questioni affrontate hanno riguardato lo stato di salute del Ministero e in particolare della Soprintendenza. Unanime è stata la denuncia delle enormi difficoltà tecniche e organizzative in cui i dipendenti sono costretti ad operare. La preoccupazione espressa è che in assenza di chiare disposizioni tecniche e organizzative è a grave rischio il ruolo stesso della Soprintendenza a cui sono demandati delicati e complessi compiti di tutela del patrimonio culturale e paesaggistico di una provincia, quella di Napoli, a cui afferiscono ben 91 Comuni con circa 2milioni di abitanti su una estensione di circa 1.200 kmq. Un territorio densamente popolato dove si concentrano importanti attività economiche e -al tempo stesso- ricco di testimonianze storiche e artistiche e paesaggistiche che hanno bisogno della massima attenzione da parte delle istituzioni preposte, pena il loro irreversibile danneggiamento se non la loro totale distruzione.

I lavoratori e le lavoratrici denunciano che l’attuale gestione della Soprintendenza e i ritardi che si stanno accumulando nella riorganizzazione del Ministero in sede centrale rischiano di vanificare tutti gli sforzi, il duro e intenso lavoro che essi compiono quotidianamente con professionalità e dedizione, così come richiesto e dovuto ad ogni dipendente dello Stato. I lavoratori e le lavoratrici hanno espresso tutto il loro disagio nell’espletare le loro mansioni e, pur consapevoli che l’attuale assetto della Soprintendenza non dipende in via esclusiva dal Dirigente ma anche da disfunzioni determinate in sede centrale, manifestano la volontà di collaborare per la migliore efficacia del lavoro benché non si sentano coadiuvati e sostenuti dalla Direzione.

L’organico previsto presso questa sede è di 89 unità di personale ma allo stato attuale i dipendenti di questa Amministrazione sono solo 60 unità, con la prospettiva che a partire da quest’anno si ridurrà di ulteriori 10 unità, perdendo professionalità tecniche e di supporto.

La tutela paesaggistica rappresenta l’onere più gravoso nella città metropolitana di Napoli per il numero di pratiche che i Comuni inviano alla Soprintendenza, con scadenze ridotte che non possono essere ottemperate, in quanto il personale tecnico preposto risulta di sole 6 unità, il numero così ridotto di funzionari tecnici comporta l’impossibilità da parte di questi ultimi di poter espletare le funzioni legate alla figura di responsabile del procedimento relativamente alle numerose zone territoriali assegnate in quanto il numero stesso delle pratiche risulta non proporzionale alle capacità lavorative di un singolo lavoratore che comunque è obbligato da  responsabilità civili e penali.

La  mole dei carichi di lavoro ha raggiunto un gravame tale da rendere umanamente impossibile lo svolgimento dell’attività lavorativa nei tempi imposti dalla legge, causando agli stessi notevole stress psicofisico, la carenza dei servizi minimi per assicurare il celere svolgimento dell’attività lavorativa,  come i supporti informatici e tecnologici obsoleti e inadeguati, nonché la mancanza degli Uffici essenziali quali l’Ufficio Tecnico, l’Ufficio Ragioneria e l’Ufficio Gare e contratti, il cui carico di lavoro grava sui Funzionari architetti, appesantisce ulteriormente il carico di lavoro già insostenibile.

Nella Soprintendenza sono impiegati lavoratori di certificate e riconosciute professionalità in diversi settori tecnici operativi, dai fotografi del laboratorio fotografico, ormai nei fatti dismesso, a tecnici subacquei messi in condizione di non operare.

In allegato si descrivono in maniera dettagliata le varie carenze organizzative e strutturali di questa Soprintendenza che mal si conciliano con quelle che sono le esigenze dell’utenza e di una fattibile applicazione di quanto previsto da norme e contratti circa il riconoscimento del ruolo e delle attività dei lavoratori.

In ragione di quanto su esposto, il personale, pur ribadendo la propria disponibilità a collaborare fattivamente per quanto di competenza, ritiene non più rinviabile una attenta valutazione di quanto denunciato e un avvio di una vera riorganizzazione che tenga conto di necessarie risorse umane e strumentali.

Pertanto, la scrivente O.S. chiede con urgenza  l’attivazione di tavoli confronto ai vari livelli di contrattazione e comunica sin d’ora che  in assenza di atti concreti volti alla risoluzione delle questioni poste, nel rispetto delle norme contrattuali e su mandato dei lavoratori saranno attivate  le procedura dello stato di agitazione di tutto il personale.

 

La Segretaria FP CGIL Campania – Napoli

Rosa Anna Ferreri

 

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