La Consulta Universitaria Storia dell’Arte a sostegno della biblioteca della GAM

La Consulta Universitaria Nazionale per la Storia dell’Arte esprime sconcerto e preoccupazione davanti alla decisione del Comune di Torino e della Fondazione Torino Musei di chiudere la Biblioteca d’Arte presso la Galleria d’Arte Moderna, e addirittura di mettere in mobilità ben ventotto dipendenti della Fondazione, attualmente distribuiti tra biblioteca e fototeca della

GAM, Borgo e Rocca Medievale e Museo Diffuso della Resistenza, pochi dei quali potranno essere riassorbiti negli organici del Comune.

La preoccupazione riguarda naturalmente, in prima battuta, il destino di questo prezioso personale specializzato, cui la Consulta rivolge piena e calorosa solidarietà. Ma non meno sconcertante appare la decisione di paralizzare un’istituzione che da tempo rappresenta uno dei pochi luoghi pubblici, nell’Italia settentrionale, dove sia possibile condurre una ricerca storico-artistica di livello specialistico. E per giunta un punto di riferimento imprescindibile per gli studenti dell’Università di Torino, che negli ultimi anni sono stati fortemente penalizzati nell’accessibilità ai propri fondi librari a causa della necessità di smaltire l’amianto nella sede universitaria di Palazzo Nuovo.

L’Assessore alla Cultura ha annunciato la volontà di istituire una grande e attrezzata biblioteca dei beni culturali appoggiandosi ad altre istituzioni, come la Biblioteca Nazionale e la stessa Università: iniziativa senza dubbio degna di apprezzamento, e più volte invocata in sedi autorevoli. Ma di questa nuova biblioteca non è mai stato presentato alcun progetto, né è mai stata formulata alcuna ipotesi realistica su modi, tempi e costi dell’operazione. Appare pertanto temerario e irresponsabile chiudere una biblioteca funzionante e necessaria senza ragione alcuna che non sia quella di un misero contenimento di costi, in vista di un’alternativa quanto mai nebulosa e di una penalizzazione del servizio le cui ricadute negative si faranno sentire ben oltre i confini di Torino.

La Consulta ribadisce quanto una biblioteca specializzata sia fondamentale sia per la didattica che per la ricerca storico-artistica, tanto da rappresentare il vero midollo spinale di tutte le istituzioni attive in questo campo, dalla scuola ai musei: senza biblioteche vengono infatti a mancare i presupposti minimi per imbastire una qualsivoglia azione di tutela e valorizzazione del patrimonio, come dire lo stesso carburante della cittadinanza. Ritiene dunque che né la città di Torino, né la comunità scientifica e studentesca italiana possano permettersi uno sperpero che è insieme culturale, economico e sociale. Invita quindi fermamente le istituzioni competenti a presentare alla città e alla comunità un progetto puntuale per una nuova biblioteca, con chiare garanzie sulla fattibilità e la tempistica dell’iniziativa. E intanto chiede di assicurare l’apertura e il buon funzionamento della Biblioteca d’Arte nella sede attuale, salvaguardando il diritto costituzionale allo studio e alla ricerca.

 

Fulvio Cervini

Presidente della Consulta Nazionale Universitaria per la Storia dell’Arte

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