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Tag: Giuseppe Pietrobelli

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23 ottobre 202221 ottobre 2022 Emergenza Cultura

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16 luglio 2021 Emergenza Cultura

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6 giugno 2021 Emergenza Cultura

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13 Maggio 202113 Maggio 2021 Emergenza Cultura

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2 agosto 201913 Maggio 2021 Emergenza CulturaLascia un commento

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2 luglio 201913 Maggio 2021 Emergenza CulturaLascia un commento
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25 giugno 201713 Maggio 2021 Emergenza CulturaLascia un commento

Giuseppe Pietrobelli

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diritto alla città Firenze lavoro Manlio Lilli MiC (già MiBACT) musei paesaggio Paola Somma patrimonio culturale politica Tomaso Montanari turismo tutela urbanistica Venezia

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«Il mantra è quello, eterno, di Berlusconi, Lupi, Salvini, Renzi…: le rinnovabili (sacrosante) sarebbero bloccate dalla burocrazia, cioè dalle odiate Soprintendenze. La verità, al contrario, è che sono bloccate dall’incapacità progettuale dei governi locali, e dalle non rare infiltrazioni di poteri criminali: le Soprintendenze fanno il loro lavoro, prescritto dalla Costituzione, che è quello di difendere il territorio e il paesaggio da modi selvaggiamente sbagliati di introdurre pale eoliche e parchi fotovoltaici. Alla politica spetterebbe trovare i modi giusti e sostenibili per farlo: ma se si inizia maledicendo la tutela, non potrà che finire nel peggiore dei modi. Del resto, il (presidente) Meloni quando parla di “bellezza” (e come non potrebbe, vista la fortuna dell’endiadi “bellezza-giovinezza” nella sua cultura di riferimento?), fa gli occhi a dollaro: “E penso alla bellezza. Sì, perché l’Italia è la Nazione che più di ogni altra al mondo racchiude l’idea di bellezza paesaggistica, artistica, narrativa, espressiva. Tutto il mondo lo sa, ci ama per questo e per questo vuole comprare italiano, conoscere la nostra storia e venire in vacanza da noi. È un orgoglio certo, ma soprattutto è una risorsa economica di valore inestimabile, che alimenta la nostra industria turistica e culturale”. Dove “soprattutto” è la parola chiave, con tanti saluti al progetto costituzionale che vede cultura, paesaggio, arte, storia come strumenti di uno sviluppo che non è quello economico, ma quello, pieno, della persona umana. Di fatto, c’è da aspettarsi una perfetta continuità con la dottrina Franceschini: valorizzazione puramente economica, propaganda per la propria parte, clientela politica a manetta nelle nomine»
«Le associazioni ambientalistiche Amici della Terra, Altura, Assotuscania, Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, Comitato Nazionale del Paesaggio, Emergenza Cultura, Gruppo di Intervento Giuridico, Mountain Wilderness, Movimento Azzurro, Pro Natura con questo documento intendono esprimere e divulgare la loro gratitudine nei confronti degli autori della serie televisiva “Imma Tataranni , sostituto procuratore”, i quali, nella puntata andata in onda su Rai 1 il giorno 13 ottobre del corrente mese, hanno avuto il coraggio di aprire un varco nella muraglia di omertà che da decenni impedisce ai nostri concittadini di venire a conoscenza dei fatti reali nascosti dietro al ricorso sregolato delle cosiddette energie rinnovabili e in particolare dietro all’invasione delle gigantesche torri a elica innalzate su tanti crinali della penisola per produrre energia elettrica del vento»
«Le associazioni denunciano ancora una volta come l’autonomia siciliana venga utilizzata per demolire il principio costituzionale di tutela del Paesaggio e del patrimonio storico artistico della Nazione, in dispregio alla gerarchia delle fonti del diritto. L’assetto istituzionale multidisciplinare degli Istituti regionali di tutela non può infatti essere modificato attraverso atti amministrativi, in quanto discende dalle leggi regionali tuttora vigenti che prevedono l’esistenza di cinque distinte sezioni disciplinari all’interno delle Soprintendenze siciliane: archeologica, architettonica, ambientale, bibliografica e storico artistica»
«In un comunicato l’avvocato Maria Grazia Pegoraro, attuale presidente dell’associazione, scrive: “Il tentativo messo in atto da Sviluppo Cotorossi di tacitare l’azione e le istanze di Italia Nostra, perseguendone la presidente con cause civili milionarie, rappresenta un grave precedente, soprattutto in un momento storico in cui le decisioni degli Enti pubblici sono pesantemente condizionate dalle pressioni degli interessi economico-finanziari. Per questo sono sempre più necessarie le attività di controllo e denuncia di associazioni come Italia Nostra”»
«Oggi è il ritratto collettivo dell’Italia tratteggiato dal governo del nostro straordinario patrimonio culturale a mostrarci insieme arroganti (verso chi non può pagare) e commedianti (nella ridicola retorica della valorizzazione): la verità è che cosa davvero sia l’interesse pubblico non l’abbiamo ancora imparato»
«La celebre rivista inglese TimeOut ha inserito il rione Sanità al ventesimo posto nella classifica dei quartieri più attraenti al mondo. È sicuramente una bella notizia per chi da sempre ama questo quartiere e ci vive. Tuttavia negli stessi anni in cui il quartiere diventava attraente per turisti e consumatori di aperitivi e iniziava a pullulare di bar, ristoranti e bnb abbiamo visto la riduzione inesorabile di servizi essenziali per i residenti.
«Credo molto che in questa fase di deserto politico sia importante lavorare sul senso comune, sul linguaggio, sulle parole, per offrire, per condividere, ciascuno come può, degli strumenti di liberazione. È il momento delle idee, della costruzione di strumenti, per un tempo in cui spero li si potrà usare collettivamente, cosa che ora non avviene facilmente. Resistenza creativa, costruzione di comunità, di nessi. E anche laddove i risultati non si vedono (anche perché il vento che soffia è travolgente, e riguarda l’intero Occidente) queste battaglie, quelle combattute e quelle che si possono combattere, hanno comunque salvato e salvano delle coscienze, delle persone, dei gruppi»
«Insomma, e per concludere in fretta, l’attentato all’integrità del principio fondamentale (e supremo dell’ordinamento costituzionale) dell’art.9 nulla aggiunge alla efficacia della tutela dell’ambiente, ma gravemente attenua il vigore della protezione riconosciuta al paesaggio. E rimango convinto che si tratti di questione che possa e debba essere portata al sindacato della Corte Costituzionale»
«Per qualche tempo piazza del Carmine non sarà più quel miracoloso non-evento: ma non è in fondo così grave, perché prima o poi i cavalli galopperanno in qualche emirato, e il miracolo tornerà. Più grave (perché temo sia senza via d’uscita) appare questa perdita di capacità di leggere la città delle pietre (l’urbs), di sentirla, di interpretarla. Che è poi anche l’incapacità di leggere la comunità degli umani che la vivono (la civitas)»

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