Redazione RomaToday
Nel 2006 erano 367 unità dislocate su 35 sedi, oggi ne sono rimaste solo 239 con 40 sedi e i numerosi servizi centrali e periferici, come i Bibliopoint, da mandare avanti. Nelle Biblioteche di Roma c’è carenza di personale.
L’impegno dei bibliotecari e dei dipendenti non basta a coprire l’intero servizio cittadino, così i sindacati lanciano l’allarme: “Senza rilancio a settembre il servizio si troverà in gravissime difficoltà per gestire in modo efficiente le richieste dei cittadini e saremo costretti ad una forte iniziativa sindacale, non escludendo la chiusura delle biblioteche” – scrivono in una nota Cgil, Cisl, Uil, CSA USI Biblioteche di Roma.
Eppure secondo i sindacati il personale ci sarebbe: il riferimento è ai funzionari per le biblioteche assunti dal Comune, in seguito a concorso, nel 2020. Risorse impiegate però negli uffici di municipi e dipartimenti con mansioni diverse rispetto a quelle previste.
“C’è chi è finito ad esempio al dipartimento Trasformazione digitale o a quello delle Politiche abitative, chi al Dipartimento Sport e chi nei tanti uffici dei Municipi I, II, XII, XIV, XV, dall’anagrafe all’economato, dall’ufficio tecnico cavi e passi carrabili a chi si occupa delle graduatorie per le assegnazioni degli alloggi Erp, di residenza popolare. Insomma, fanno tutto fuorché le mansioni previste, come la catalogazione di volumi, libri, la gestione degli archivi, la cura delle biblioteche. La previsione assunzionale di 50 funzionari entro la fine del 2020 – scrivono i sindacati – aveva fatto sperare in una boccata d’ossigeno che avrebbe permesso di garantire, pur con la fatica legata a un numero ugualmente basso di risorse umane, gli standard dei servizi bibliotecari e il lavoro di tutti gli uffici, insomma Roma Capitale ci stupisce sempre per le sue scelte e così vengono assegnati solo 10-14 funzionari bibliotecari (su 27-40) all’Istituzione Biblioteche, di cui 4 già provenienti dall’Istituzione Biblioteche come istruttori culturali, mentre gli altri 17 vanno a Municipi o altri Dipartimenti dove di Biblioteche non ce ne sono”.
I sindacalisti chiedono l’immediata riassegnazione delle unità a Biblioteche di Roma e agli assessori alla Cultura, Lorenza Fruci, e al personale Antonio De Santis, di definire, già ora, una programmazione della destinazione di coloro che saranno assunti dai concorsi in via di ultimazione “sia per garantire il personale dei profili tecnico-amministrativi necessari al funzionamento dell’Istituzione Biblioteche, sia per consentire di ‘liberare’ dipendenti dei profili culturali (istruttori servizi culturali, funzionari biblioteche, funzionari attività e manifestazioni culturali) ora utilizzati, per lo più, in attività di carattere amministrativo nei Municipi e nei Dipartimenti, che avessero intenzione di essere destinati presso le strutture delle Biblioteche di Roma”.
Articolo pubblicato su “RomaToday” il 28 luglio 2021. Fotografia di Lalupa da Wikimedia Commons.
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