Il patrimonio culturale dopo la riforma Franceschini: «nave senza nocchiero, in gran tempesta»
Mentre anche la stampa estera rilancia le critiche sulla situazione dei 20 supermusei creati con la prima fase della Riforma Franceschini, la seconda fase si sta attuando nella piĂą totale disorganizzazione.
Perdura, a distanza di oltre un anno, l’incertezza sulla distribuzione del personale alle varie sedi di nuova creazione, musei autonomi e poli museali, e nelle Soprintendenze miste, episodio, non ultimo, del vero e proprio disprezzo mostrato nei confronti di chi, funzionari e personale tutto, in condizioni sempre piĂą difficili, ha continuato a garantire le funzioni di tutela e la fruizione del patrimonio. Allo stesso modo, del tutto ignote sono le sorti di biblioteche, laboratori, archivi e depositi delle ex Soprintendenze archeologiche ora cancellate, con grave rischio per l’efficacia dell’attivitĂ degli organi sul territorio.Continua a leggere…