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diritto alla città Firenze lavoro Manlio Lilli musei paesaggio patrimonio culturale Tomaso Montanari tutela Venezia

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I primi due libri della collana 𝘈𝘯𝘵𝘪𝘱𝘢𝘵𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘰, curata da Maria Pia Guermandi e Tomaso Montanari, sono al Salone Internazionale del Libro grazie a Castelvecchi editore: li trovate allo stand Q117, padiglione 3!
«Lo stato di conservazione del Sito sarà ridiscusso nella 46^ Sessione del 2023 con la probabile inclusione nella List in danger, se non direttamente l‘espulsione, qualora il parcheggio fosse già ultimato senza l’avvenuta adozione dei necessari correttivi».
«Sarebbe un errore madornale pensare di tutelare quel monumento salvando solo i segni leggibili della sua funzione memoriale (per esempio staccando e conservando la stella sul pavimento): perché l’idea meravigliosa e carica di futuro, l’idea che oggi va tutelata, è che fosse il teatro – cioè la cultura, il “servizio pubblico intellettuale”– il vero monumento a quella generazione massacrata dall’inutile strage della guerra. Un monumento vivo e animato, capace di far crescere una generazione convinta di quel ripudio della guerra cui si arriverà, finalmente, con la Costituzione repubblicana».
«Un’analisi durissima e in qualche modo senza speranza per il futuro di questa città che forse non troverà tutti d’accordo, ma che serve comunque a far riflettere seriamente su cosa Venezia sia diventata e soprattutto come abbia intenzione di andare avanti».
«Si crea un doppio binario di sfruttamento: i lavoratori qualificati devono fare di più, mentre quelli più ricattabili non solo accettano compensi inferiori, ma anche altre imposizioni. Come i giorni di reperibilità non pagata».
«La "parola d’ordine è che le fabbriche diventino alberghi, gli operai camerieri", la Laguna "un terreno di conquista per investitori stranieri", l’Arsenale è stato "spartito", il Fontego dei Tedeschi regalato a Benetton, la Biennale dell’architettura trasformata in vetrina della svendita e premio per gli architetti conniventi. Un quadro terribile, descritto con una prosa asciutta e priva di retorica, sorretta ad ogni affermazione da una documentazione inoppugnabile».
«Nei tre mesi di attività (il lancio, a lungo rimandato, è arrivato il 31 maggio scorso) si contano solo 50mila utenti registrati. Significa che hanno completato la registrazione al sito, appunto, non che siano abituali frequentatori. Su una platea di milioni di persone, un risultato al di sotto delle aspettative».
«In questi quindici anni sono state stipulate dalle amministrazioni pubbliche decine di convenzioni onerose con il Touring, che promette di fornire volontari in cambio di un contributo in denaro. È un fatto poco noto agli stessi soci dell’associazione: nei bilanci l’esistenza di convenzioni onerose non è mai sottolineata. Eppure è strutturale».
Sul nostro sito Clara Zanardi, antropologa urbana e attivista per una decrescita turistica, ci parla del libro di Paola Somma 𝘗𝘳𝘪𝘷𝘢𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘝𝘦𝘯𝘦𝘻𝘪𝘢. 𝘓𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘧𝘪𝘵𝘵𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘤𝘩𝘪.

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