Giuseppe Pullara
Uno dei momenti da ricordare nella vita del Campidoglio è quando, nella primavera del 1991, Antonio Cederna prese la parola nell’aula Giulio Cesare promuovendo la scelta dell’area, presso il villaggio Olimpico, dove è stato costruito l’Auditorium. Cederna era consigliere comunale indipendente di sinistra e come giornalista si era battuto contro la speculazione immobiliare, gli abusivismi, per l’istituzione del parco dell’Appia Antica e la realizzazione del Progetto Fori. Il suo prestigio era tale che l’avvio dell’orazione venne accolto da un silenzio che evocava addirittura Virgilio.
Quando Enea racconta le sue peripezie a Didone («infandum regina iubes renovare dolorem»/ o regina chiedi di rinnovare un dolore indicibile») cadde il silenzio («concticuere omnes intentique hora tenebant»/ tutti si raccolsero muti): tanti consiglieri di ogni partito si radunarono fitti attorno al suo scranno e, immobili, tacquero. Cederna aveva toni ciceroniani. Gli eletti, conquistati dalla parola dell’oratore, approvarono quasi unanimi la proposta del giornalista-urbanista milanese. Dalle pagine del Corriere, tra l’altro, si era battuto per l’occupazione delle terre dell’Agro onde sottrarle alla speculazione.
Proprio in una fattoria di Castel di Decima a giorni si terrà una giornata di studio sul campione ambientalista per celebrarne i cent’anni dalla nascita ed è bello constatare che in tempi così slavati non tutto viene dimenticato. Cederna ha amato Roma con passione ed ha fatto per questa città più di tanti sindaci che si sono dimenati in promesse cincischiando poi nel gestionismo.
C’è stato dunque un tempo in cui in Campidoglio circolavano grandi idee, portate avanti non per interessi di parte, che riuscivano ad infrangere i confini della politica minore, quelli che fanno conto delle prossime elezioni trascurando gli orizzonti dello sviluppo urbano. Il generoso applauso che Cederna raccolse al termine del suo discorso affiancava i consiglieri più diversi, a cui si deve il merito di aver piazzato la Città della Musica al posto giusto.
Una certa asfissia ideale ma anche progettuale caratterizza i nostri tempi capitolini e in grandi battaglie per una virtuosa trasformazione di Roma nessuno sembra più impegnato. Qualcuno ricorda il duro scontro in aula, qualche anno fa, sull’attribuzione di una strada alla Sora Lella, la simpatica cuoca-attrice che è stata moglie di Alberto Sordi e nonna di Carlo Verdone. Alla fine si è deciso per la Bufalotta, creando un incrocio con via Roberto Rossellini, il padre del neorealismo, un regista che ha cambiato il modo di fare cinema nel mondo.
Articolo pubblicato su “Il Corriere della Sera – Roma” il 21 giugno 2021. Fotografia di Lorenza Campanella da Wikimedia Commons.
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