Venezia e i suoi musei ostaggio del turismo: liberiamola, liberiamoci

Mi Riconosci?

Cresce l’adesione per la manifestazione “Venezia e i suoi musei ostaggio del turismo: liberiamola, liberiamoci” lanciata per sabato 27 febbraio da movimenti, associazioni e cittadini per denunciare lo stato impietoso in cui versa il sistema culturale veneziano e chiedere all’amministrazione un netto cambio di rotta.

Oltre ai principali promotori – Mi riconosci?, Sale Docks e lavoratrici e lavoratori dei Musei Civici – hanno già aderito all’appello sindacati, associazioni civiche, culturali e studentesche, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, movimenti e diversi esponenti della politica cittadina.

“Non è solo una questione di Musei Civici e riaperture, noi chiediamo un cambio di approccio, una visione, un sostegno al reddito” spiega Alice Battistella, accompagnatrice turistica e attivista del movimento Mi Riconosci “l’atteggiamento di chiusura totale alla cittadinanza della Fondazione è l’emblema di un sistema culturale costruito ad uso e consumo del turismo, con il beneplacito e il sostegno dell’amministrazione. Un sistema che ha creato nei decenni un’enorme massa di  lavoro povero e sfruttato, garantendo lauti profitti a pochi soggetti e grossi danni per il tessuto cittadino”.

La manifestazione inizierà alle 14.30 in Campo San Bortolomio con interventi di lavoratrici e lavoratori del settore, che racconteranno l’impatto drammatico che la chiusura dei Musei Civici e la non gestione del comparto cultura e spettacolo ha portato alle loro vite e alla città, denunciando le condizioni materiali e immateriali che hanno reso possibile questo disastro. Seguiranno gli interventi di tutte le realtà aderenti. Al termine, un secondo presidio si terrà a Rialto di fronte a Ca’ Farsetti, sede dell’amministrazione comunale, prima responsabile delle scelte della Fondazione e della mala gestione dell’intero sistema culturale cittadino.

“La vendita della casa dei Tre Oci a investitori americani testimonia ancora una volta come manchi qualsiasi strategia culturale e attenzione alla cittadinanza. Ciò, già inaccettabile prima del lockdown e del collasso mondiale del turismo, diviene più grave e autolesionista ogni giorno che passa” concludono gli organizzatori, invitando stampa e cittadinanza a Campo San Bortolomio sabato 27 febbraio alle ore 14.30.