Italia Nostra – Sezione Apuo-Lunense
Gentile sindaco,
ci auguriamo voglia considerare le nostre preoccupazioni riguardo la tutela del patrimonio archeologico della città e del Museo del Marmo su cui, più volte, anche del tutto recentemente, Italia Nostra ha richiamato, senza alcun successo, la Sua attenzione.
Questo nostro ultimo tentativo è stimolato dalla lettera da Lei inviata al Direttore della Galleria degli Uffizi relativa al progetto, ultimamente proposto, “Uffizi Diffusi”.
Da quanto ci è dato capire, il progetto si presenta come un’operazione complessa che richiede approfondimenti anche in merito a costi, provvedimenti di organizzazione, di tutela, di assicurazioni, di responsabilità, di congruità dei materiali assegnabili alle diverse sedi individuate. Progetto sicuramente non semplice, sicuramente di lunga gestazione e che vede coinvolti diversi attori. Ed allora, perché, prima di occuparsi dei materiali custoditi nei magazzini degli Uffizi, con un impegno non a breve termine e dagli esiti incerti, non rivolge la Sua attenzione ai magazzini comunali che competono solo a Lei e dove, da diversi anni, giacciono molti reperti museali, tra cui testimonianze relative all’artigianato e alle arti popolari da Lei spesso evocate come vanto di “Carrara Città Creativa”?
Come Lei spesso ama ricordare, a Carrara si scava marmo “da millenni”; ed allora, visiti il Museo del Marmo e prenda atto che Carrara si pregia di una collezione di semilavorati d’epoca romana unica in Italia e in Europa. A questi reperti ne vanno aggiunti molti altri, ugualmente importanti, che la Sua Amministrazione, come Le abbiamo vanamente segnalato più volte, in violazione di ordinanze e leggi vigenti si rifiuta di prelevare dai siti di pertinenza nell’area delle cave e di procedere alla loro sistemazione e tutela.
In occasione di tale consigliata visita, si soffermi anche sul salone dedicato all’arte scultorea del Duomo di Carrara: vedrà che è stato ridotto a caotico magazzino di roba varia e sottratto al percorso museale, peraltro non diversamente da quanto accaduto alla sezione dedicata all’artigianato e a quella relativa al restauro del marmo.
L’eliminazione, all’interno del Museo del Marmo, di ben tre sezioni museali dedicate all’artigianato artistico fu decisa, anni fa, allo scopo di ospitare alcune mostre temporanee, organizzate dall’attuale assessore alla cultura nell’ambito della sua attività privata. Del resto, la scarsa sensibilità dell’assessore nei confronti del nostro Museo storico si palesò da subito al suo insediamento, allorché si occupò non del suo “rilancio”, ma del suo progressivo ridimensionamento, tanto da proporre un progetto di smembramento e di parziale spostamento nel Palazzo Pisani in città.
Nella Sua lettera agli Uffizi sposa con orgoglio il progetto del “nuovo” Museo del Marmo, spingendosi perfino a fissarne l’anno di inaugurazione: il 2022. È dunque chiara la Sua volontà di procedere alla chiusura della storica sede di Viale XX Settembre, decisione che dovrebbe sconcertare quanti hanno veramente a cuore i beni culturali della nostra città, la cui tutela e valorizzazione, che tocca innanzitutto a noi carraresi, richiede solo buona volontà e rispetto delle leggi.