Pubblichiamo la lettera aperta del 25 febbraio degli operatori della cultura e dell’arte della Federazione Russa, firmata da oltre 18.000 persone, apparsa sul sito spectate.ru e tradotta in italiano da Giorgia Rimondi per la pagina Voci contro la guerra del sito dell’Università per Stranieri di Siena. Al momento la raccolta delle firme è stata sospesa, il testo della lettera e le firme sono nascoste dal sito spectate.ru per la sicurezza di tutti i firmatari.
Noi, rappresentanti della cultura e dell’arte della Federazione Russa – artisti, curatori, architetti, critici e teorici dell’arte, manager artistici – abbiamo promosso e ora sottoscriviamo questa lettera aperta, che riteniamo un’azione insufficiente ma necessaria per la pace tra Russia e Ucraina.
Il 24 febbraio 2022 la Federazione Russa ha lanciato un’improvvisa, aggressiva e aperta offensiva militare in tutta l’Ucraina. La motivazione dichiarata è “la difesa degli abitanti della Repubblica popolare di Doneck e della Repubblica popolare di Lugansk”, anche se azioni di guerra sono in corso in tutto il territorio ucraino e nei suoi centri principali: Kiev, Leopoli, Kharkiv, Odessa e altre città. In queste città vive un gran numero di nostri parenti, amici, conoscenti e colleghi. Chiediamo che questa guerra con l’Ucraina, Stato sovrano e indipendente, in corso dal 2014, venga interrotta e che vengano avviati negoziati su un piano di parità e rispetto reciproco.
La guerra in Ucraina è una terribile tragedia tanto per gli ucraini quanto per i russi, che comporta enormi perdite umane, mette a repentaglio l’economia e la sicurezza, e che condurrà il nostro Paese verso il completo isolamento internazionale. Allo stesso tempo, è assolutamente priva di senso, poiché qualsiasi imposizione della pace attraverso la violenza è assurda. Il pretesto che sta dietro il dispiegamento dell’“operazione speciale” è una montatura creata da rappresentanti delle autorità russe, e noi ci opponiamo al fatto che questa guerra venga condotta in nostro nome.
Ora siamo preoccupati innanzitutto per il destino degli ucraini, per le loro vite e la loro incolumità! Tuttavia, a nome della nostra comunità professionale, è anche importante aggiungere che una ulteriore escalation del conflitto avrà conseguenze irreparabili per gli artisti e i lavoratori della cultura. Saranno compromesse le nostre ultime opportunità di lavorare al meglio, esprimerci, creare progetti, diffondere e sviluppare la cultura, ci sarà sottratto il futuro. Tutto ciò che è stato fatto sul piano della cultura negli ultimi 30 anni oggi è in pericolo: tutte le relazioni internazionali saranno sospese, le istituzioni culturali private o statali cesseranno la loro attività, i partenariati con gli altri Paesi verranno interrotti. Questo distruggerà la già fragile economia della cultura russa e ne ridurrà notevolmente la rilevanza sia per la società russa che per la comunità internazionale nel suo insieme. Occuparsi di cultura e arte in simili condizioni sarà praticamente impossibile.
Noi, rappresentanti della cultura e dell’arte della Federazione Russa – artisti, curatori, architetti, critici e teorici dell’arte, manager artistici – esprimiamo la nostra totale solidarietà al popolo ucraino e diciamo risolutamente “NO ALLA GUERRA!”. Chiediamo la fine immediata di tutte le ostilità, il ritiro delle truppe russe dal territorio dell’Ucraina e l’apertura di trattative di pace.
Immagine in copertina: Marc Chagall, La guerra, 1964-66 (fotografia da Flickr).
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