I cento bibliotecari delle biblioteche comunali di Firenze sono in stato di agitazione: sono persone assunte tramite una cooperativa, col sistema dell’appalto. Si tratta, in altre parole, di una delle famigerate “esternalizzazioni”.
Il sistema si fonda sul massimo ribasso, ovvero vince l’appalto chi offre il servizio bibliotecario a minor prezzo. E pazienza se il risparmio si fa sulla pelle dei lavoratori. A Firenze i bibliotecari sono inquadrati nel contratto del…- tenetevi forte – commercio!
Il Comune di Firenze, che ha appena lanciato l’hashtag #rinascefirenze, ha deciso di NON riaprire le biblioteche pubbliche comunali (espletano attualmente solo il servizio di prestito) e vi è incertezza rispetto al contratto delle cooperative: i cento bibliotecari verranno lasciati a casa?
Le biblioteche del resto, si sa, sono inutili.
A questo punto ci si aspetterebbe che l’Associazione dei Bibliotecari italiani (AIB) prendesse le dovute distanze da queste scelte della politica, impegnandosi in una seria battaglia contro il precariato e le esternalizzazioni, ma non è così. Di concerto con la Regione Toscana, l’AIB ne legittima l’esistenza e se ne intesta la regolamentazione organizzando un apposito corso di formazione!
Corso di formazione Esternalizzazione e volontariato nelle biblioteche e negli archivi
Memori dello scandalo suscitato nel 2017 dalla vicenda degli “scontrinisti” della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, si è trovata la soluzione!
I bibliotecari hanno, nel nostro paese, un’età media di 58 anni e molti di loro godono di regolari contratti e di tutele. Ritengono che l’iniziativa AIB li riguardi? Intendono prendere posizione a riguardo?
“Orgoglio bibliotecario”… ? Ecco trovato il tema da celebrare per l’ennesimo Bibliopride organizzato dall’ AIB!!!
Comunicato dell’Associazione dei Lettori della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
12 giugno 2020
Firmiamo la petizione per far tornare al lavoro i bibliotecari e le bibliotecarie delle Biblioteche comunali di Firenze:
Foto Stefano Cecchi