Vittorio Emiliani, A San Candido oscurata la Collegiata romanica dal cubo di cemento per la banda musicale 

Uno sfregio che si poteva e doveva evitare

Cent’ anni fa nella elegante e curata San Candido (Bolzano) per la banda musicale avrebbero

costruito un pavillon di legno dipinto o di delizioso ferro battuto liberty. Adesso hanno innalzato un orrendo cubo di cemento armato proprio nella centralissima piazza del Magistrato, a ridosso della preziosa Collegiata del XI secolo, della settecentesca chiesa di San Michele. Fortemente sostenuto dall’amministrazione comunale e ancora in fase di completamento,  questo edificio di ben 9 metri per 9 in cemento armato, deturpa il paesaggio urbano della cittadina turistica e preclude la vista delle stesse montagne circostanti. Una lettera indignata è stata firmata da alcuni dei frequentatori abituali di San Candido come la giornalista e scrittrice francese Marcelle Padovani del Nouvel Observateur. Italia Nostra di Bolzano ha emesso un comunicato di protesta in cui annuncia di stare vagliando le azioni da prendere, si unisce al coro di proteste esprimendo il proprio dissenso per un edificio  decisamente fuori luogo. “L’Associazione si batte da anni per far comprendere e adottare dalle amministrazioni il concetto della “tutela degli insieme” e cioè: considerare i centri storici “beni unitari”, da tutelare in maniera totale, nel suo insieme. Istituita nel 2002 dalla Provincia Autonoma di Bolzano, questa particolare normativa ha lo scopo di salvaguardare gli ambienti urbani e territoriali di pregio non vincolati da particolari leggi di tutela storico artistica e paesaggistica”. Purtroppo questo ottuso blocco di cemento armato è il risultato di un concorso di idee, approvato – dice Italia nostra- dalla stessa Soprintendenza alle Belle Arti.

Uno sfregio che la civile San Candido e la Musica con la M maiuscola – al quale il Pavillon è dedicato – non meritavano di certo. Esso, conclude Italia Nostra di Bolzano,  “rischia di compromettere i tanti progetti di qualità realizzati dal Comune dell’Alta Pusteria nel corso degli anni e la sua attenzione all’ambiente e alla conservazione dell’edilizia di pregio”. Si può rimediare questo sfregio vistoso e offensivo? Marcelle Padovani e tanti turisti innamorati di San Candido se lo augurano vivamente‎. Ed io con loro avendo conosciuto per anni una San Candido aggraziata, conservata e civile.

Vittorio Emiliani

per il Comitato per la Bellezza

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