Il Parco dell’Appia antica senza fondi e personale, intervenga il Ministero

Con il suo selciato millenario e i monumenti ricchi di fascino – dalla Villa dei Quintili alla tomba di Cecilia Metella, l’Acquedotto dei Quintili, le Tombe della Via Latina – la via Appia è un fantastico concentrato di storia e di archeologia. Ma il Parco Archeologico da poco istituito dalla Legge Franceschini, ha al momento un problema di fondi e soprattutto di personale. “Il decreto prevede 132 addetti tra custodi, archeologi, architetti, amministrativi, attualmente siamo meno di venti”, rivela accorata Rita Paris, che nel nuovo ruolo di direttrice manager lancia un appello al ministro della cultura Franceschini: “io sono pronta, voglio lavorare e raggiungere in fretta gli obiettivi, ma così la struttura non decolla, non posso fare nemmeno il bilancio, spero che il ministro ci aiuti”. Anche il budget attualmente assegnato, sottolinea la dg, è insufficiente: circa 1,1 milioni di euro, contro una necessità ordinaria stimata di circa 3,5. Intanto, in una conferenza stampa, la neo direttrice – che dell’Appia come funzionario Mibact si è occupata per decenni, annuncia progetti e priorità del suo mandato: “In primo luogo il restauro dell’ultimo tratto romano della strada, da Via di Fioranello, inaccessibile e in condizioni di incredibile degrado”. Qui, anticipa, si pensa di realizzare una zona di scambio, con parcheggio per le auto, punto di ristoro, spazi per pic nic. E tra le iniziative che proporrà alla direzione generale musei del Mibact c’è il progetto di rendere gratuito, in via sperimentale, l’accesso per Cecilia Metella, Quintili, S.Maria Nova (che attualmente è di 6 euro ma è legato alle Terme di Caracalla che non fa parte del Parco). “Se dovessimo far pagare per i monumenti in consegna a noi e di cui abbiamo cura si dovrebbe introdurre un biglietto anche per il tratto di strada in consegna allo Stato, il Museo all’aperto realizzato dal Canina. La volontà è invece che l’Appia si affermi sempre di più come bene pubblico”. Tra le priorità auspicate, anche le acquisizioni di monumenti che sono ancora di proprietà privata, come il Sepolcro degli Equinozi e il Sepolcro di Sant’Urbano.

Fonte: Ansa 27 marzo 2017

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