Ancora sullo stadio a Tor di Valle

In risposta a insolenti giudizi e a ripetute imprecisioni, i sottoscritti esprimono pieno consenso e apprezzamento per l’avvio del procedimento di vincolo inoltrato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il comune di Roma alla società proprietaria dell’area sulla quale si progetta di edificare il nuovo stadio della A. S. Roma, come conseguente adempimento al parere dei Comitati tecnico-scientifici per le belle arti, per il paesaggio, per l’archeologia, per l’arte e l’architettura contemporanee. E ciò sia sul piano puntuale (come ad esempio la progettata demolizione dell’ippodromo di Tor di Valle) sia su quello paesaggistico, considerata la pesante modifica che interverrebbe sull’assetto generale di quel contesto urbano. Senza voler poi considerare le difficoltà relative alla tenuta idrogeologica dello stesso comprensorio e alla realizzazione delle opere di infrastrutturazione necessarie. Inoltre, il parere dei Comitati sottolinea come manchino ancora, oltre alla verifica preventiva dell’interesse archeologico – che è ben presente ad esempio con il ponte di epoca romana noto come “di Tor di Valle” – anche le conclusioni della Valutazione di Impatto Ambientale, quelle della Valutazione Ambientale strategica e infine l’adozione della variante al PRG vigente. Tutti pareri indispensabili affinché la Conferenza dei Servizi possa esprimere, com’è necessario, il proprio parere.

In definitiva lo stato della procedura autorizzativa risulta, ad oggi, gravemente carente: e anche se la Conferenza dei Servizi prevede che il parere del Ministero per il Beni Culturali e del Turismo sia espresso dal rappresentante unico di tutte le amministrazioni statali, non si può immaginare che detto unico rappresentante possa tenere in non cale la mancanza di tali provvedimenti intra-procedurali, tutti necessari.

A proposito del vincolo sull’Ippodromo, va precisato che la relativa procedura poteva essere avviata solo in presenza di un progetto vero e proprio, mentre prima circolava solo un progetto di massima dai caratteri indicativi; i competenti Comitati riuniti ne hanno discusso quindi per la prima volta a partire da questo documento e il loro parere è stato trasmesso, tramite la direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, alla Soprintendenza che è tenuta all’avvio del procedimento, nel rigoroso rispetto di tale parere. Nell’organizzazione del Ministero la Soprintendenza compie solo atti istruttori e poi, trascorsi gli 80 giorni di tempo per le controdeduzioni degli interessati, invierà la documentazione al Segretariato regionale che convocherà la Conferenza dei soprintendenti della regione: in quella sede verrà emesso il vincolo. La Soprintendente Margherita Eichberg ha seguito scrupolosamente la procedura prescritta dalla normativa.

L’emanazione di un decreto di notifica d’interesse culturale – che per quanto si è detto non potrà non essere emesso – determinerà inevitabili conseguenze sull’iter di approvazione del progetto dello stadio, sia pure ridotto, che non sembra possa quindi avere grandi probabilità di successo. È solo questa la ragione che alimenta gli insulti e le presuntuose valutazioni che da più parti vengono indirizzate alla Soprintendenza.

Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli

Comitato per la Bellezza

Emergenza Cultura

Piero Guzzo

Umberto D’Angelo

Vezio De Lucia

Rita Paris

Roberto Scognamillo

Lucinia Speciale

Adriano La Regina

Maria Guercio

Sara Parca

Giovanna Merola

Cettina Mangano

Irene Berlingò

Rosalia Varoli

Paola Elisabetta Simeoni

Lida Branchesi

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